LA COSPIRAZIONE DEGLI ALBERI 4780 giorni fà |
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Una grande pianta alta 25 metri con una chioma di 15 metri di diametro in un anno
offre all’uomo servizi per 130 mila euro
E’ quanto vale la sua produzione di ossigeno, la fissazione di gas serra,
la depurazione batteriologica dell’aria, l’emissione di vapore acqueo, la regolazione termica,
la funzione di schermo antirumore e frangivento, la conservazione del suolo, la sua concimazione,
la funzione di alimentazione e rifugio per la fauna e infine la produzione di biomassa vegetale.
Questo albero in un’ora vegetativa produce 1710 grammi di ossigeno e divora 2500 grammi di anidride carbonica.
Poiché un uomo respira un po’ più di 500 grammi di ossigeno al giorno,
questo albero produce giornalmente ossigeno per tre persone e inoltre assorbe la produzione
di anidride carbonica di una superficie abitativa di circa 300 metri quadrati (1000 metri cubi).
Se abbattessimo questo albero dovremmo sostituirlo con circa 1800 alberi con almeno
una chioma di un metro cubo (non giovanissimi, dunque).
Se per assimilare l’emissione di anidride carbonica di un uomo basta un albero,
per quella di una città industriale ce ne vogliono invece 75 a persona.
Non solo: un litro di benzina bruciata di un’auto di media cilindrata
distrugge tutto l’ossigeno prodotto da un albero in un giorno.
Attenzione: con un litro di benzina si percorrono circa 15 chilometri: quanti chilometri si fanno in un mese?
Quanti alberi bruciamo in un mese?
In un’ora di viaggio la stessa automobile brucia l’ossigeno necessario alla vita di un uomo per 15 giorni.
Le foreste in Italia, fissano 50.000.000 tonnellate di carbonio e ne liberano 100.000.000 di ossigeno.
In un anno gli italiani consumano circa 16.000.000 tonnellate di ossigeno
ma gli altri 84.000.000 milioni vengono utilizzati soprattutto dal cosiddetto progresso tecnologico.
In una strada urbana non alberata vi sono da 10.000 a 12.000 particelle di particolato atmosferico
per litro d’aria; in una stessa strada alberata ve ne sono da 1.000 a 3.000 (meno di un quarto).
Una superficie erbosa annulla circa 5 volte più pulviscolo atmosferico di una superficie non inerbita.
Una fascia boscosa larga 20 metri annulla il vento per circa 400 m. ai lati (si pensi alle semine)
e riduce di circa 40 decibel il rumore (la soglia di sopportabilità è di circa 80 decibel).
In 100 ettari di bosco possono vivere 10 caprioli, 4 cervi, 2 cinghiali, milioni di piccoli mammiferi,
uccelli, rettili, artropodi vari, miliardi di microrganismi.
Nelle 35 tonnellate di humus e di foglie che formano il substrato di un solo ettaro di bosco naturale
si trovano oltre due tonnellate di esseri viventi.
Ma ancora abbiamo detto poco di un albero, perché - nonostante sembri che l’argomento sia stato affrontato
in modo piuttosto esaustivo - l’abbiamo fatto solo dal nostro punto di vista di abitanti di un Paese ricco.
Dovremmo metterci nei panni dei nostri dirimpettai, quelli che abitano cioè lo stesso nostro condominio
che chiamiamo Pianeta Terra.
Cerchiamo di farlo insieme.
Nel prossimo secolo la deforestazione e l’effetto serra provocheranno un incremento medio della temperatura
del pianeta da 2 a 5 gradi.
Sulla terra vi sono circa 10 milioni di specie animali e vegetali ed il disboscamento
provoca l’estinzione di circa 100 specie al giorno.
Ci vogliono da 3 a 12 mila anni per rendere naturalmente un terreno desertico adatto all’agricoltura.
Le lavorazioni e i prodotti legati alle piante forniscono reddito ai paesi in via di sviluppo.
Gli alberi sono protagonisti della religione e della cultura tradizionale dei popoli.
Tre miliardi di popolazione affrontano carenze di legname da usare come combustibile
per riscaldamento e per preparare cibi (carni, formaggi).
La donna dipende dagli alberi molto più che l’uomo: è lei ad accendere i fuochi, ad alimentare
- con cibo vegetale - gli animali, a trarre reddito dalle foreste, a tessere filati vegetali.
I prodotti che derivano dagli alberi rappresentano l’unica fonte di medicamento per l’80%
della popolazione mondiale, oltre a rappresentare una grande parte dei principi attivi dei nostri farmaci.
Il 60% dell’alimentazione mondiale dipende dagli alberi e dai loro frutti.
Paolo Perini, guida naturalistica e grande amico
http://www.inveneto.biz/
Tutto ciò mi ha convinto che piantare un albero è l'atto più creativo ed evolutivo
che ogni uomo possa compiere.
oscar
21/03/2017 18:29
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per quanto riguarda i dati della riga 7 e 8 penso che si debba parlare di GRAMMI e non di Kg. |
Stefano
30/01/2016 20:22
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Grazie per quanto riportato , frutto di passione studio amore e reale interesse a ci che muove realmente la vita sul nostro pianeta .Tutti gli anni faccio nascere numerosi alberi (quercus)che al terzo anno colloc in zone libere e li seguo nella loro crescita.Purtroppo non esiste una coscienza , neanche scolastica sul problema della deforestazione , ma soprattutto del rispetto degli alberi per la funzione vitale che essi svolgono . Perci forza e coscienza !!!! Buon lavoro a tutti |
Renato
25/10/2015 09:56
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Ciao. Sono un appassionato di scienze, mi e piaciuto molto quello che ho e a scuola sto studiando la deforestazione e la desertificazione. Sto facendo ricerche per consumi ecpsostenibili e ,sembra che nessuno si renda conto che un campo coltivato con la monocoltura si inaridisce. L' italia di prima era migliore. |
Paolo
16/08/2015 18:20
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Ciao, sono Paolo, ho un blog che parla di piante, sono un eco/giardiniere appassionato di botanica e progettazione del verde. Il tuo articolo mi piaciuto assai e l'ho segnalato nel mio blog, nell'articolo che sto scrivendo "Gratitudine per le piante". Ti chiedo il permesso di usare il link nell'articolo. Gentilmente fammi sapere se per te va bene. Se l'idea non ti piacesse cancello subito la segnalazione. Grazie. Paolo |
Angela
08/02/2013 01:26
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Ciao:) Trovo i dati che riporti nell'articolo " La cospirazione degli alberi" molto interessanti ed utili, ma non riesco a leggerli interamente perch il testo fuoriesce a destra. Mi diresti come posso ovviare a questo inconveniente? Grazie mille A:)) |
Daniela Thomas
13/01/2012 16:57
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S: piantarlo o adottarne uno abbandonato, che nonostante non lo si riconosca ci dona la vita! Quanti sono gli alberi abbandonati, di cui neppure conosciamo il nome, la specie, il colore del fiore, il sapore del frutto? |